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La “Cascina detta Eugenia”: note storiche

Il nostro progetto è partito dai resti di un’antica azienda agricola indicata già nei rilievi del Catasto Teresiano del 1723 come “Cascina detta Eugenia”, sita a Pratolungo di Pettenasco sulle alture che dal Mottarone discendono verso il lago d’Orta. Di fronte c’è l’isola di San Giulio con i suoi misteri.

Catasto di Maria Teresa, 1723 (Archivio di Stato, Torino, All. A pf. N° 151)

Alla fine del 1900, quando ci arrivammo io e Laura, l’attività originaria che comprendeva la produzione di vino e la coltivazione della frutta era stata abbandonata da alcuni decenni, sia gli edifici che i terreni erano in stato di abbandono e buona parte della superficie era inselvatichita.

Immagini dell’azienda a fine ‘900.

Immagini dell’azienda a fine ‘900.

Immagini dell’azienda a fine ‘900.

Da ricerche all’Archivio di Stato di Torino è risultato che il complesso comprendente la antica masseria e la villa risaliva probabilmente nella sua configurazione recente alla metà del 1800: come si rileva dal Catasto Rabbini del 1864 a quell’epoca la proprietà era di un ramo ortese della famiglia Fortis, un cognome molto diffuso nella zona. La consistenza degli edifici era la stessa che abbiamo trovato al nostro arrivo, i terreni di pertinenza erano invece più estesi della superficie attuale che corrisponde a circa 5 ettari.

Catasto Rabbini, 1864. (Archivio di Stato, Torino. Collocazione T. n. 115. Sommarione: Fasc. n° 78)


Proseguendo nelle nostre ricerche è stata poi individuata nei rilievi del Catasto Teresiano del 1723 una preesistenza secentesca identificata come “Cascina detta Eugenia”, che è stata in seguito incorporata negli edifici odierni. La figura della signora Eugenia Fortis mi ha intrigato parecchio: doveva essere un bel tipetto per dare il nome alla cascina, e che nome poi, di stampo nobiliare, in queste terre povere …

Eugenia Fortis compare per la prima volta nel libro dei Battesimi della parrocchia di Pettenasco nel 1641 come testimone della nascita di Giacomina, presumibilmente figlia dei suoi massari, e è registrata nello Stato d’anime fino al 1683, anno dopo il quale non se ne hanno più notizie. Dopo Eugenia un’altra famiglia di proprietari terrieri locali, i Martelli, vi abitò tra il 1683 e il 1838.

Secondo le ricerche dello studioso di storia locale Cesare Codegone (BSPN, Anno LXIX, 1978) l’architetto Giovanni Antonio Martelli di Miasino, canonico di SanGiulio e autore tra l’altro della chiesetta dell’Oratorio della Madonna di Pratolungo con il quale il terreno confina, disegnò qui nei primi decenni del settecento una villa in aggiunta alla cascina.

Dal 1840 il complesso risulta in proprietà di un’altra famiglia Fortis, la quale esegue un notevole ampliamento della villa settecentesca. Ai primi del 1900 la proprietà passa alla famiglia Maulini di Agrano e vi rimane fino al 2001, anno in cui è stata da noi acquistata.

        Cartolina postale, primi ‘900