Il millesimo 2017 è stato condizionato da eventi climatici estremi e da un periodo di maturazione con temperature elevate.
In questo contesto è sempre più fondamentale lavorare sull’equilibrio dell’ecosistema viticolo con una viticoltura rispettosa del terreno e della pianta, conoscendo la diversità parcellare.
Seguendo questa filosofia le vendemmie sono state particolarmente frazionate e hanno seguito la maturazione di ogni piccolo cru aziendale.
Il pinot nero ha avuto tre giornate di vendemmia, iniziate il 30 agosto nella Vigna Agrifoglio, proseguite il 31 nella Vigna Frassino e concluse il 7 settembre con la migliore parcella di Frassino e Agrifoglio.
È stata realizzata un’accurata selezione di ogni acino per portare in cantina soltanto l’uva sana e matura. La vendemmia rigorosamente manuale in piccole cassette è stata fatta solo durante la mattina in modo che le uve arrivassero fresche in cantina.
Le piccole partite raccolte sono state tenute separate e hanno fermentato in mastelle di legno con controllo di temperatura.
Le fermentazioni con i lieviti indigeni sono durate circa dieci giorni, seguite dalla la svinatura.
Per la partita migliore di “Frassino” è stato fatto un periodo di post macerazione di ancora dieci giorni a fermentazione finita prima di procedere con la separazione delle bucce.
Degustazioni frequenti hanno definito la modalità di estrazione e il momento di svinatura.
È stata fatta una pressatura leggera manuale e il vino ottenuto è stato travasato prima in un piccolo tino di acciaio per una decantazione naturale e poi in barrique per la fermentazione malolattica.
Le partite sono state tenute separate in barrique di differenti età e porosità a seconda delle caratteristiche di ogni vino.
Nei mesi invernali ogni partita è rimasta nel cuvier per la stabilizzazione naturale a freddo e in primavera sono state realizzate le sfecciature.
Durante le degustazioni è stata identificata una partita nettamente diversa: la parcella “Frassino”, che ha macerato per più tempo, era più fruttata e più concentrata rispetto alle altre partite vendemmiate.
Si è deciso di destinare questa partita al Vino Rosso, mentre con le altre è stato fatto un assemblage per la “prova d’autore”.
Il 29 marzo 2018 è stata realizzata l’unione delle partite della prova d’autore, che hanno continuato l’affinamento in parte in un barile di legno di Slavonia nuovo e in parte in un tino di acciaio inox.
Nella primavera del 2019 il vino è stato unito di nuovo in un tino di acciaio per sette mesi e ha finito l’affinamento in barrique di terzo passaggio. Tutte le movimentazioni del vino sono state fatte sfruttando la gravità.
Imbottigliamento manuale il 28 aprile 2020.
Secondo l’identità delle nostre prove d’autore, anche questo vino presenta una caratteristica nota empireumatica e animale.
Con l’evoluzione nel bicchiere l’aroma si arricchisce con sfumature di liquirizia e piccoli frutti rossi.
In bocca si sente il sole dell’annata con un’entrata sontuosa e matura, senza perdere la freschezza e l’energia. Intenso e fuori dagli schemi.
Diventa più ampio e complesso dopo alcune ore di aerazione.
Temperatura suggerita di servizio: 16-17°C.
A marzo tempo variabile con giornate molto belle alternate ad altre con piogge: la vegetazione incomincia a muoversi e le gemme iniziano a ingrossare.